Una tigre senza artigli
L’osservataorio di Cibis E l’Udinese si scopre una tigre senza artigli Una tigre, anche una bella tigre e per di più aggressiva, ma ahinoi senza artigli e con le zanne limate. Ne scaturisce un’impotenza che genera quasi tenerezza, di certo immalinconisce. L’Udinese è quella tigre, che esce a pancia vuota dallo Stadium juventino dopo un …
Il Campionato del Mondo di calcio fa una pausa
In vista dei quarti di finale della coppa del mondo in Qatar per due giorni ci sarà una pausa, si entra nel vivo, da ora in poi le squadre sono particolarmente agguerrite e impegnate a vincere. Tutte le partite contano.
35ª GIORNATA di Campionato serie A
35ª GIORNATA Atalanta-SalernitanaCagliari-VeronaEmpoli-TorinoJuventus-VeneziaMilan-FiorentinaNapoli-SassuoloRoma-BolognaSampdoria-GenoaSpezia-LazioUdinese-Inter
24ª GIORNATA campionato serie A
24ª GIORNATA Atalanta-Cagliari Bologna-Empoli Fiorentina-Lazio Inter-Milan Juve-Verona Roma-Genoa Salernitana-Spezia Sampdoria-Sassuolo Udinese-Torino Venezia-Napoli
Stavolta non finirà come con don Julio
Bisogna tornare indietro di quattro anni, alla stagione 2018-2019, per ritrovare un avvio di campionato dell’Udinese così fruttuoso, con 4 punti nelle prime due partite. Quella era l’Udinese affidata a Julio Velazquez, spagnolo di Salamanca, giovane tecnico rampante nel luminoso pianeta del calcio iberico per il quale Gino Pozzo stravedeva, non a torto perchè trattavasi di personaggio con idee e personalità, anche se di esperienza relativa. Ebbene, l’Udinese di don Julio, impostata sul 4-1-4-1, pareggiò in rimonta a Parma (2-2 con reti di De Paul e Fofana) al debutto, e battè in casa la Samp 1-0 sempre con gol di De Paul, premiato con la prima convocazione nell’Albiceleste. Fu una grande illusione perchè quella squadra finì presto per squagliarsi tra presunzione e sterilità offensiva incarnata da Lasagna: dalla sesta alla dodicesima giornata collezionò un miserrimo punto in sette partite e lo spagnolo, dopo la sconfitta di Empoli maturata nonostante i 31 tiri in porta, dovettte fare le valigie sostituito da Nicola, tutto l’opposto come concetti di gioco. Reso il dovuto alla storia e alla statistica, sono convinto che finiscano qui i parallelismi tra quell’Udinese e l’attuale di Luca Gotti a trazione argentina, sussistendo corpose premesse per pronosticarle futuri ben diversi. Contro la Juventus l’Udinese è andata a cercarsi la fortuna e se l’è meritata con un secondo tempo autorevole come gioco, personalità e spirito combattivo; opposta al Venezia, si è rivelata matura nel momento in cui, prese le misure, ha sfruttato le debolezze e l’eccesso di spavalderia della squadra neopromossa di Zanetti, di tutt’altra pasta rispetto per esempio al rognoso Spezia di Italiano che tanto ci aveva fatto soffrire un anno fa. Il 3-0, tuttavia, non chiude la bocca su tutto. Il Venezia ha avuto due colossali opportunità per segnare, sventate da Silvestri che si sta dimostrando degno di Musso e forse gli è superiore non tanto tra i pali quanto nella precisione del lancio. A ritmi alti, il difetto evidente è la lentezza con cui l’Udinese sale all’ottimale regime di giri, le serve tempo per carburare e quei frangenti sono i più delicati. Perchè accade? Per le caratteristiche dei difensori centrali e del primo schermo mediano (Wallace), gente di stazza con motore diesel che reclama i chilometri giusti per scaldarsi. E sono i momenti più pericolosi, ai quali ovviare con atteggiamenti più guardinghi e compatti. Il resto è un bel vedere. Che gran gol quello di Pussetto; che opportunista e astuto Deulofeu (di fronte a sprechi inenarrabili, quanto abbiamo invocato in passato i gol semplici o “stupidi”); che magnifico cursore si sta rivelando Molina, crossatore eccellente e stavolta addirittura goleador con un taglio centrale micidiale premiato da “prezzemolo” Larsen in versione suggeritore. Ecco, a proposito del danese: ma non è proprio possibile trattenerlo? Per riaccendergli motivazioni ed entusiasmo bianconero credo basterebbero un ritocchino all’ingaggio e la consapevolezza di una squadra già solida e che Pozzo si è impegnato a completare, così da puntellare le prospettive per un campionato da lato sinistro della classifica, senza negarsi uno sguardo alle posizione di rincalzo alle star del campionato. L’impressione, insomma, è che l’Udinese sia ripartita verso un ciclo virtuoso, alimentato dai tanti giovani di talento che Pozzo jr sta indirizzando qui, come Udogie, Samardzic, Nehuen Perez e Soppy. Più Isaac Success che l’ambiente e la scuola di Gotti potrebbero trasformare da mattocchio e talento inespresso in professionista consapevole e affidabile. Probabilmente l’Udinese continuerà a non vincere niente, ma assistere alla crescita e all’esplosione di questi ragazzi sarà già un bel vedere. Qui in Friuli ci sappiamo accontentare.
Udinese… Scalogna nera
Che sfortuna… un braccio alto al minuto 96… L’Udinese era meritatamente in vantaggio con rete furba, dopo un primo tempo piatto per entrambe le compagini.
Finale fatale con rigore galeotto… Ma quelle mani… Mettitele in tasca…
Vito Sutto